Metodologie per la condivisione

La Stakeholder Analysis


Riccardo Da Re - Catie Burlando - Diego Gallo


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Durata dell'unità didattica: 00:15:42

Sommario

In questa lezione:

  • che cos’è la stakeholder analysis?

  • perché si attua la stakeholder analysis?

  • chi si coinvolge?

  • perché si coinvolge?

  • quando si coinvolge?

  • come si coinvolge prima e dopo gli incontri?  

 

Obiettivo formativo: 

  • acquisire le competenze specifiche per sviluppare l'analisi dei portatori di interesse

Che cos'è la stakeholder analysis?

Serie di attività volte ad individuare gli insiemi-gruppi di portatori di interesse più rilevanti in un determinato momento e rispetto ad uno o più temi di interesse specifico.

 

  • Metodologia di mappatura strutturata ed efficace

 

  • Utilizzata per la pianificazione partecipata, risoluzione di conflitti, e in business.

 

  • Necessaria per la progettazione partecipata

Perché si attua la stakeholder analysis?

  • Lo sviluppo rurale richiede una pianificazione più complessa perché dipende da più soggetti

 

  • Tutti possono essere indirettamente o direttamente destinatari di scelte pubbliche (e private) relative allo sviluppo del territorio

 

  • Ogni attore è fonte di possibili problemi (soprattutto se escluso)

 

  • Ma anche e soprattutto di possibili soluzioni e apporti utili

Perché si attua la stakeholder analysis?

L’efficacia dei progetti partecipativi che coinvolgono il territorio dipende da molti fattori:

 

  • intersettorialità degli apporti
  • la struttura del processo
  • le varie fasi
  • metodi utilizzati
  • tempistiche
  • rappresentatività di chi partecipa
  • livello di partecipazione
  • livello di conflittualità

 

Il coinvolgimento dovrebbe essere il più ampio e inclusivo possibile.

Autovalutazione

Livelli di partecipazione

Quattro livelli in ordine crescente di coinvolgimento degli attori:

  1. informazione

  2. consultazione

  3. coinvolgimento attivo

  4. empowerment

Chi si coinvolge?

Categorie di soggetti:

 

  • persone e organizzazioni coinvolte in un processo decisionale;
  • persone e organizzazioni su cui ricadono positivamente gli effetti delle decisioni;
  • persone e organizzazioni interessate negativamente dagli effetti della decisione;
  • persone e organizzazioni che forniscono beni e servizi legati al sistema turistico ed economico più in generale;
  • singoli cittadini

Tipi di stakeholder

Rispetto al loro coinvolgimento:

  • primari – direttamente coinvolti

  • secondari – indirettamente coinvolti

  • chiave – oltre a essere direttamente o indirettamente coinvolti, hanno potere e influenza

 

Auto-coinvolgimento

Soggetti che si propongono come partecipanti:

 

  • chi è interessato semplicemente al tema trattato, al di là degli esiti (motivi valoriali, intellettuali) e al di là delle “giacchette” e “ruoli ufficiali” ricoperti

  • chi vuole contribuire alla realizzazione di un progetto

  • chi vuole difendere un interesse rispetto ad una scelta

  • chi vuole contrastare un’ipotesi di scelta

  • chi vi trova una convenienza personale o di gruppo

  • chi per esserci al di là degli esiti e dell’interesse in gioco

Autovalutazione

Snow-ball sampling

Per completare l'individuazione degli stakeholders chiedersi:

 

  • chi manca ancora per una maggiore rappresentatività e inclusione?
  • chi potrebbe contribuire al miglioramento del processo?

 

Tecnica del snow-ball sampling (campionamento "a effetto valanga") per selezionare ulteriori soggetti.

Perché si coinvolge?

Domande da porsi:

  • Chi rappresenta chi e che cosa?

  • Chi fa/intende fare cosa per/con chi?

  • Quali bisogni vanno soddisfatti?

  • Gli interessi legittimi dei vari settori della comunità sono rappresentati nel processo?

  • Quali competenze e responsabilità sono richieste?

 

Le domande NON rilevanti sono:

  • «Chi c’era?» (troppo generica)
  • «Quanta gente c’era?» (non coglie le possibili dinamiche tra persone in un contesto)

Quando si coinvolge?

 

Una prima fase con un gruppo ristretto per verificare la strategia di coinvolgimento

 

Una seconda fase per capire chi manca e chi può migliorare il processo

 

Una terza fase di comunicazione ampia sul territorio

 

Processo iterativo

Come si coinvolge?

Prima e dopo gli incontri ricordarsi di:

 

  • attuare una periodica analisi dei bisogni informativi emergenti
  • promuovere passaggio da una comunicazione unidirezionale a «due vie»
  • cercare i partecipanti in modo attivo
  • attuare una strategia di comunicazione continua (non emergenziale e dell’ultimo minuto)
  • fornire informazioni orientate al cambiamento (coinvolgimento diretto, motivazione, co-responsabilizzazione)
  • offrire una comunicazione attendibile e credibile
  • superare una comunicazione monotematica

Ampliare la platea degli interessati 

Strategie:

 

  • passare dalla comunicazione ad attori ristretti ad attori diversificati e nuovi

  • adottare una pluralità di linguaggi che faciliti la comunicazione (stili tecnico-statistico, divulgativo informativo, emozionale, estetico-artistico, di rendicontazione)

  • combinare utilizzo di strumenti di comunicazione diversificati (informativi e interattivi)

Autovalutazione

Approfondimenti

Siti e altri riferimenti on-line

Risultati

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Autori

Riccardo Da Re

Dipartimento TESAF, Università di Padova

Assegnista di ricerca

Autori

Catie Burlando

Etifor, Spin off Università di Padova

Project Manager

Autori

Diego Gallo

Etifor, Spin off Università di Padova

Project Manager

Riferimenti e collaborazioni

Questa unità didattica è stata sviluppata all'interno del progetto formativo pilota realizzato dal Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia del CREA, nell'ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale 2014-2020 (scheda progetto 25.1).

 

Responsabile scheda 25.1 - Il sistema della conoscenza e dell'innovazione per l'agroalimentare italiano

  • Anna Vagnozzi (coordinamento attività progettuali)


Referenti attività 2.1 - Strumenti conoscitivi e di formazione

  • Andrea Arzeni e Andrea Bonfiglio (revisione e pubblicazione dei contenuti multimediali) 

 

La progettazione del percorso formativo è stata sviluppata in collaborazione con Veneto Agricoltura che ha  pianificato le tematiche e strutturato le lezioni.

Il percorso formativo è stato sperimentato, prevalentemente in remoto, grazie alla partecipazione del gruppo pilota formato da tecnici selezionati dal Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali (CONAF).

 

Credits

Rur@Lab
Versione 3.0
Copyright © CREA 2017-2020
Rur@Lab è un programma per la creazione di unità didattiche multimediali per il web al servizio di formatori (scheda attività CREA 25.1) realizzato nell'ambito della Rete Rurale Nazionale (RRN) 2014-2020
La RRN è gestita dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste
La RRN è il programma con cui l'Italia partecipa al più ampio progetto europeo (Rete Rurale Europea) che accompagna e integra tutte le attività legate allo sviluppo delle aree rurali per il periodo 2014-2020
Rur@Lab è un programma realizzato da Andrea Bonfiglio presso il Centro Politiche e Bioeconomia - Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'analisi dell'Economia Agraria (CREA)